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No Tav sul piede di guerra arrivano lo scontro con la polizia

Ancora scontri contro l’alta velocità. A Torino a nuova protesta in merito alla questione della linea ad alta velocità. C’è stata una nuova notte in cui è sorto uno scontro sul cantiere Torino – Lione che si trova in Val di Susa e che riguarda la costruzione per la linea ad alta velocità. Gli attivisti del Movimento No Tav, hanno provato a raggiungere la recinzione e subito hanno proseguito la corsa per contrastare la costruzione della TAV.

Nel cantiere di Chiomonte, sono state lanciate delle bombe carta e anche dei fuochi d’artificio. Subito ne è nato uno scontro con le forze dell’ordine e la questione è diventata una protesta, più che agitata in pochissimi minuti. Ancora una volta il movimento No Tav fa sentire la sua voce, anche con forti segni di protesta nel territorio della Val di Susa. Alcuni antagonisti, ieri notte quindi si sono radunati davanti al cantiere dell’alta velocità e hanno provato inizialmente a tagliare la rete del cancello. Gli attivisti però sono subito stati notati delle forze dell’ordine anche quando si sono addentrati nei boschi e sono arrivati alle spalle del cantiere, sono stati subito notati.

Il piano era quello di contrastare come oramai da diversi anni, la realizzazione della linea ad alta velocità, ma sul posto è intervenuta subito la forza pubblica che ha cercato di sedare la rivolta forse non è stato facile. Infatti ne è nato uno scontro tra forze dell’ordine e attivisti, che è combinato con un lancio di bombe carta e fuochi d’artificio, anche verso la polizia. Alcuni degli antagonisti si sono allontanati soltanto quando poi, le forze dell’ordine hanno lanciato i lacrimogeni. Gli attivisti comunque hanno dato il via anche ad una sorta di sassaiola in realtà l’attenzione è diventata altissima perché non si è placata la polemica relativamente alla costruzione della TAV nell’area della Val di Susa. Secondo la loro posizione infatti, la realizzazione della Tav potrebbe essere la fine per il territorio di molti coltivatori e contadini della zona. Anche i proprietari di aziende agricole all’epoca, si sono armati in rivolta nei confronti di chi è in lotta per la nascita di questo mostro del settore trasporti. Subito dopo lo scontro avvenuto nei pressi del cantiere Torino Lione in Val di Susa, gli attivisti No Tav sono scappati e hanno fatto ritorno a Venaus. Infatti da circa una settimana si sono accampati lì e continuano a seguire con insistenza quello che è il percorso per la realizzazione della Tav.

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